martedì 17 novembre 2009

No-B Day!


Ieri il direttore del TG1, Minzolini, o forse lo si dovrebbe chiamare davvero Menzognini (come suggerisce Marco Travaglio) ha dichiarato che la manifestazione facebookiana NO-B Day – (la pagina la trovi qui) - sarebbe stata promossa dall’IDV di Di Pietro. Alcuni giornali riprendono la falsa notizia e via con il solito balletto “mescolacarte”, con il solito tam tam di pura fuffa, che gonfia, sgonfia, confonde, infonde, insinua, chissà a che scopo… vero Minzolini? Che un giornalista dia notizie false è grave di per sé ovviamente. Che il direttore di un tg pubblico, si presti a fare da prono megafono del Governo, senza vergogna alcuna, è però davvero spregevole. Sento che il senso di nausea monta, per cui sono costretto a distogliere l’attenzione da costui, se non per un appello: lo paghiamo noi? Allora licenziamolo! La lettera di licenziamento potete mandarla qui: tg1@rai.it
Ma andiamo avanti. La destra, attraverso i Club della libertà (vabbè non ridete, si chiamano così!) facenti capo all’onorevole Valducci, annuncia per il medesimo giorno una vera e propria contromanifestazione denominata Sì-Berlusconi Day. L’appello è chiarissimo: tutti in piazza della Repubblica a Roma il 5 dicembre! Stesso luogo, stesso giorno, stessa ora. Scopiazzando anche un po’ lo slogan originale “Io ci sarò!”, sostituendolo con un “Io voglio esserci!, che ha un po’ il sapore di un tentativo di induzione ipnotica, e mi fa anche pensare a qualcosa del tipo “obbedite, perché dovete obbedire!” di nemmeno troppo antica memoria. Tu vuoi esserci… cinque… vuoi esserci… quattro… ti dico che vuoi esserci e tre… vuoi esserci… e due… ma non rompere le palle, cretino, che c’ho da fare, devo già andare alla manifestazione autentica: il No-B Day, quella che è già prevista da oltre un mese ed è stata già regolarmente autorizzata dalla Questura di Roma. E’ evidente, che per motivi di ordine pubblico, difficilmente si possono autorizzare due manifestazioni di segno tanto opposto. Ovviamente il libertario Valducci, ci tiene a precisare che la "sua" manifestazione non ha alcun intento provocatorio. E certamente, come potremmo pensarlo! In verità, scherzi a parte, perché è anche un po’ difficile scherzare su certe cose, ha ragione Paolo Ferrero, segretario di rifondazione, quando dice (lo riporta Il Fatto Quotidiano): “L’idea che la maggioranza di governo convochi una contro-manifestazione per impedire la democratica e legittima espressione di chi al governo Berlusconi si oppone, è un’idea che sta alla base del fascismo e del nazionalismo di massa”.
Ma l’altra notizia che atterrisce è che all’interno del PD sarebbe in atto un acceso dibattito sull'eventualità di aderire o meno alla manifestazione. Ormai sono davvero inutili. Discutono se stare a guardare mentre altri fanno il loro lavoro. Il fatto è che sono spettatori da un pezzo, da troppo. La preoccupazione del PD è evidentemente e principalmente autoreferenziale. Il dibattito non è sui contenuti della manifestazione, sul dovere di solidarietà nei confronti di quegli italiani che intendono dire basta alla politica berlusconiana degli interessi personali. No, il dibattito è solo sull'eventualità, partecipando, di guadagnare o perdere qualche votuccio tra i moderati, probabilmente. Un’opposizione che non è capace di opporsi nemmeno quando sono altri ad imbandire la tavola, fa, a esser sinceri, davvero un po’ pena. Mi verrebbe da dire licenziamo pure loro! Eppure sono, per ora, tutto quello che abbiamo. Dobbiamo volere che si rafforzino, che ritornino a essere credibili, per offrire nuovamente all’Italia una chance di alternanza democratica. E questo, caro Bersani, è il momento per dimostrare coraggio, per indignarsi sul serio (non solo in tv, davanti a un microfono), per ribadire con forza che le istituzioni di questo Paese non sono in vendita. Berlusconi, secondo i sondaggi, perde qualche colpo. Il momento per far sentire agli Italiani che provano a dissentire, che siete davvero con loro, è adesso!

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